Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fate attenzione, non è una festa.
Non c’è nulla da festeggiare: non è una festa come Natale, Pasqua, il 25 Aprile o il 2 Giugno.
È, di fatto, internazionale, perché ricorre in tutto il mondo, in quanto è una problematica estesa a livello globale, che riguarda tutti, e non solo l’Italia.
Non è nemmeno la giornata per la violenza sulle donne, perché così affermereste l’esatto contrario. È, invece, la giornata per l’eliminazione della violenza.
È stata istituita dall’ONU. Si è deciso il 25 novembre, perché in quel giorno del 1960 tre donne, le giovani sorelle e attiviste Mirabal, furono perseguitate, torturate ed uccise per mano della dittatura di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana perché si opponevano a tale regime.
La violenza avviene sotto varie forme, non solo fisica e sessuale, ma anche psicologica, che è forse quella più invasiva. Chi subisce tali atti spesso fatica a ribellarsi, a trovare una via d’uscita dal tunnel delle persecuzioni, perché si ha paura di subire altrettanta violenza, o perché, in fondo, ci si sente sole.
È questo l’obiettivo di questa giornata, ricordare a tutte che non siete sole.
È una giornata di sensibilizzazione per risvegliare le coscienze di ognuno, che, a mio avviso, dovrebbero essere sveglie ogni giorno.
Penso, inoltre, all’ultimo periodo che abbiamo vissuto, quello del lockdown, che ci ha obbligati a rinchiuderci nella nostra abitazione.
Mi domando cosa possa aver significato per quelle donne vivere costantemente con la persona che procura loro malessere.
E’ in questi casi che dobbiamo ricordarci, e ricordare a chi ha bisogno, che ci sono associazioni che possono aiutare e andare incontro a queste situazioni.
A Forlì, per esempio, esiste il CentroDonna che è anche un centro antiviolenza, dove offrono aiuto psicologico e consulenza legale.
Vi lascio il link con i contatti utili: Clicca qui
Il mio pensiero più sincero è quello che chiunque subisca tali soprusi possa uscirne, con la consapevolezza che la violenza non è la normale condotta all’interno della vita coniugale, ma una vile eccezione.
Il mio messaggio è per voi, donne, per invitarvi a cercare sempre persone che vi amino davvero e possano sostenervi. Non abbiate timore di chiedere aiuto.