La nota congiunta che ho firmato con Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega: riaprite le scuole di musica
Riaprite le scuole di musica: come i teatri, i cinema e i musei sono luoghi sicuri.
Ancora una volta l’Emilia-Romagna si ritrova doppiamente penalizzata a causa della schizofrenia di norme in vigore dopo lo slittamento in fascia arancione.
Le scuole di musica, come i teatri, i cinema e i musei sono luoghi sicuri, con spazi perfettamente a norma, dove è garantito il distanziamento sociale, la riorganizzazione della corsistica in piccoli gruppi e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
La decisione della Regione Emilia Romagna di vietare tutti i corsi di formazione, di qualunque genere o natura, organizzati da soggetti sia pubblici che privati, ha messo in ginocchio anche chi non aveva colpe e si era adeguato con rigore e investimenti ai protocolli anti-covid.
Il paradosso è che in altre Regioni, come la Toscana che gravita in zona rossa, queste scuole non solo sono aperte, ma possono svolgere le lezioni di musica in presenza.
Anche il Friuli Venezia Giulia, che è zona arancione come l’Emilia Romagna, ha concesso lo svolgimento della corsistica in presenza.
Quello chiesto ai professionisti del panorama musicale, ai nostri ragazzi e alle loro famiglie è un sacrificio assolutamente ingiusto, immotivato e disparitario rispetto ad altre situazioni regionali.
La pratica strumentale e musicale impartita in questi luoghi ha inoltre un valore pedagogico e terapeutico importantissimo.
Rivolgiamo un appello sincero agli assessori regionali Paola Salomoni e Mauro Felicori affinché valutino la riapertura delle scuole di musica, la cui attività educativa, sociale e culturale riveste un ruolo di innegabile sostegno per la nostra comunità.
Massimiliano Pompignoli, consigliere Regione Emilia-Romagna e Valerio Melandri, assessore alla cultura Comune Forlì
Su questo si sono mobilitate anche le scuole di musica: “Ci viene chiesto un ulteriore sacrificio a nostro avviso immotivato e senza evidenti basi oggettive”. Che aggiungono: “Bisogna considerare anche che il tipo di frequenza delle nostre scuole di musica non crea assembramenti sui mezzi pubblici. Inoltre quasi tutti i nostri utenti provengono dal Comune in cui è ubicata la scuola, di fatto uno spostamento del tutto compatibile con la zona arancione”.
Rassegna stampa del 20/11/2020