Cultura: a Forlì chiediamo una programmazione nazionale per la riapertura di teatri, cinema e musei

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Appello a Carlo Fontana, presidente Agis: insieme per la riapertura di cinema, teatri e musei

Sulla cultura nazionale non vi è nessuna certezza. Il 5 marzo è una data ipotetica, sulla quale non si è nemmeno sicuri e non è possibile programmare con regole che cambiano dalla sera alla mattina. L’intero settore dello spettacolo chiede regole certe e solo così potrà organizzarsi.

Chi vive di questo non può più aspettare.

Il tempo stringe, serve un calendario. A Forlì arriva Dante, come si può coglierne tutte le opportunità senza un calendario?

Ma quando si ripartirà? Riusciremo a salvare la stagione invernale? Si slitterà ancora?

Non capisco perché restino chiusi teatri e musei con situazioni simili che sono state aperte. Le Messe, per esempio: lo dico da cattolico. Non è per contrapporre le realtà, è per paragonare e cercare di proporre una soluzione ragionevole.

Il sostegno alle associazioni culturali cittadine

Stiamo facendo di tutto per le nostre realtà culturali. L’Arena estiva 2020 per loro è stata una boccata d’aria in tutti i sensi. Per il loro bisogno di espressione e per ricevere i contributi necessari all’esistenza. Ripetiamo l’esperienza.

Una certezza c’è: l’Arena estiva 2021 a Forlì

Dall’1 giugno a tutto agosto, 90 serate. Con tutte le misure di sicurezza approntate l’anno scorso. Quindi se la situazione resta allarmante sarà come l’estate 2020, con 200 posti.

Questo si chiama programmare.

Programmare significa tener conto dell’esperienza passata, misurarla con i dati di oggi, fare una previsione, prepararsi alla realizzazione.

Ho condiviso questa urgenza con Carlo Fontana, presidente Agis – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – che tante volte ha sollecitato la questione, ovvero capire quando e come riaprire teatri, cinema, musei. Fontana è determinato: ha promosso una petizione sulla piattaforma change.org, insiste con il ministro Franceschini per l’aumento di risorse del recovery plan. Ha risposto: “Continueremo a batterci convinti dell’esigenza di una riapertura nazionale delle attività, considerando inimmaginabili scelte a macchia di leopardo che hanno poca funzionalità per la ripresa del settore”.

 

 

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