In questo blog racconterò, giorno per giorno, che cosa sto facendo per contribuire a migliorare la mia città, state aggiornati, sarà un racconto trasparente e leale. Inizio raccontando quello che è successo a Forlì, Giovedì 27 giugno 2019.
La richiesta
Il neo Sindaco Gianluca Zattini mi propone di entrare nella giunta da lui presieduta giovedì 27 giugno. Ci ho pensato una notte. La mattina dopo venerdì 28 giugno ho accettato.
Perchè?
Perchè Forlì è la mia città dove vivo e risiedo da 53 anni. Sono nato il 2 novembre del 1966 proprio a Forlì (due giorni prima della grande alluvione di Firenze 4 novembre 1966). E anche se ho vissuto quasi 5 anni a New York, e quindi considero anche New York la mia città, Forlì è Forlì.
Forlì è la mia casa, da sempre. Il Sindaco mi ha chiesto di prendere in mano in qualità di Assessore Cultura, Università, Progetti Internazionali e…ovviamente il Fundraising per tutti questi settori. Non ho detto di no.
Dovete sapere che c’e’ un precedente….
Mio padre (morto 15 anni fa) fu uno dei fondatori dell’Università in “Romagna” che prima non c’era (nel Campus di Forlì esiste infatti il “Padiglione Melandri”, che è intestato proprio a mio padre).
Il Sindaco Gianluca Zattini (che fu anche amico di mio padre, sebbene molto più giovane) mi ha chiesto di continuare, e, in un certo senso, portare a compimento l’opera (c’e’ da fare la Facoltà di Medicina, i Dipartimenti, una certa autonomia patrimoniale, ecc).
E poi c’e’ la cultura, i Musei, il Fundraising (tanto=!!!) da fare per rimettere in moto le tante iniziative culturali.
Non ho detto di no. Mi rendo conto che ho dovuto fare qualche compromesso. Non ho mai preso un parte in modo pubblico, e fare l’Assessore è in un qualche modo prendere un ruolo politico, oltre che amministrativo.
Ma chi non fa compromessi per migliorare il mondo?
Quanto scendiamo a compromessi nel nostro cammino verso il miglioramento delle cose?
Mi spiego con un esempio: la tecnologia di oggi sarebbe in grado di costruire un’auto che garantirebbe in modo assoluto che il conducente, indipendentemente dalla gravità dell’incidente si possa fare male. Ma sarebbe un auto così pesante, da non potersi muovere, e così larga, che non si adatterebbe alle nostre strade.
Perfetta, ma inutile.
Qualche rara volta mi è che capitato che il mondo mi abbia dato esattamente quello che volevo!
Ma nella maggior parte dei casi, per interagire con gli altri esseri umani ci “compromettiamo”.
Penso anche ai miei affetti. O persino ai miei amici di bicicletta con cui devo trovare un accordo sulla salita da fare quel giorno. E non è sempre quella che farei io.
Una volta che riconosciamo che ogni nostra azione comporta un compromesso, possiamo arrivare alla domanda vera e propria: “Quanto?” “Quanto scendiamo a compromessi nel nostro cammino verso il miglioramento delle cose?”
Penso che “l’assolutismo” sia in fondo una forma per nascondersi, e che, come dicevano i latini “Il perfetto è nemico del bene”.
Tutti sanno che il mio pensiero è sempre stato ecumenico, aperto e (spero) vivace.
Spero che mi sia riconosciuto.
Una richiesta di aiuto.
Mi azzardo quindi a chiedervi un regalo anche su questo: idee, suggerimenti, critiche e qualunque cosa mi possa essere utile, per migliorare la mia città e quindi, indirettamente, il mondo! E se qualcuno di voi vuole anche operativamente aiutarmi mi faccia un fischio!
In questo blog racconterò, giorno per giorno, che cosa sto facendo per contribuire a migliorare la mia città, state aggiornati, sarà un racconto trasparente e leale.
A dopo e avanti!
VM