Il Museo San Domenico è uno dei principali poli culturali della nostra città, che attira migliaia di persone da tutta Italia, e non solo.
In questi anni abbiamo investito tanto per valorizzarlo continuamente, attraverso eventi, grandi azioni di monitoraggio, aperture straordinarie e interventi di ristrutturazione.
Il Giardino del SAN ne è un esempio: un nuovo prato verde in pieno centro e aperto alla cittadinanza, dove prima c’era un parcheggio in cemento.
Ora stiamo andando avanti con i lavori per il cosiddetto “Quarto stralcio”, che vedrà il rifacimento dell’edificio in chiusura del secondo chiostro.
Quest’operazione ci consentirà un ampliamento degli spazi museali e la loro completa riorganizzazione, andando a migliorare la fruizione delle opere e i servizi al pubblico.
Qui verranno poi trasferite la Collezione Morandi della donazione Righini, le opere di Wildt della donazione Paulucci di Calboli e la Collezione Verzocchi (in attesa della realizzazione di Palazzo Albertini): insieme alla Collezione Pedriali formeranno un’ampia sezione dedicata ai “Grandi Donatori”.
Così come hanno già fatto alcune città in Lombardia e Toscana, anche Forlì esplorerà il mondo delle donazioni d’arte, garantendo un allestimento ad hoc che racconterà la storia di queste importanti famiglie con busti e didascalie in nuovi spazi.
Verranno inoltre realizzate aree interrate per il nuovo Museo Archeologico e laboratori di restauro, garantendo sempre l’utilizzo del cortile interno come arena.
Sempre al San Domenico porteremo poi le opere della Pinacoteca Civica: le grandi pale del Guercino e Cagnacci verranno così riunite alla Ebe, alla “Fiasca fiorita” e ai capolavori del Beato Angelico, visibili insieme e con un solo biglietto d’ingresso.
Dopo quasi vent’anni dal restauro dell’ex convento e dall’ideazione di questo obiettivo cominciamo finalmente a vedere risultati concreti: il San Domenico di domani sarà un vero scrigno per la città.