La cultura ha un ruolo fondamentale nella Forlì del futuro: lo stiamo dimostrando con i tanti progetti in corso di cui oggi vi voglio parlare.
Il lavoro che come Assessorato alla Cultura stiamo portando avanti si basa su cinque assi fondamentali, cinque pilastri attorno ai quali costruire le varie attività e i diversi progetti per far crescere Forlì anche dal punto di vista culturale.
Oltre alla sostanza, alla quale teniamo particolarmente, facciamo attenzione anche alla metodologia di lavoro, applicandola il più possibile.
Una metodologia nuova per Forlì
Uno degli obiettivi principali che ci siamo posti è quello di costruire un’offerta culturale che sia più ricca e e variegata possibile, permettendo alla cittadinanza di scegliere in base ai propri gusti e di costruirsi una coscienza culturale propria.
Altro argomento di grande importanza è per noi quello degli spazi da destinare ad attività culturali: la ristrutturazione e la riqualificazione di edifici simbolici per la città ci permetterà di ridare una vera dignità alle attività artistiche e culturali a Forlì, con l’adeguato spazio che meritano. Su questo fronte, l’Assessorato alla Cultura e quello ai Lavori Pubblici (e al Bilancio) lavorano in modo compatto, allineato e sinergico.
Il passato di Forlì è prestigioso e lo vogliamo valorizzare nel miglior modo possibile; non possiamo, però, prescindere dal guardare al futuro della città, creando un’offerta culturale che sia innovativa, di qualità e accessibile.
Crediamo, inoltre, che la sinergia tra pubblico e privato sia fondamentale per uno sviluppo completo e duraturo di Forlì: il principio della sussidiarietà ci guida in diversi progetti, concretizzando una collaborazione con tante realtà locali e supportandone talento, qualità e finalità.
Il soggetto pubblico mette a disposizione i contenitori – l’hardware – mentre le associazioni forniscono i contenuti – il software: in città abbiamo tantissimi soggetti culturali belli, interessanti e di valore, ed è compito di un Assessorato dare loro tutti gli strumenti necessari per realizzarsi.
Non solo: i privati – aziende o cittadini e cittadine – possono essere protagonisti del cambiamento culturale di Forlì tramite l’Art Bonus, il progetto di raccolta fondi per l’Ex Gil e i Musei San Domenico che offre un incentivo fiscale unico al mondo.
Il Novecento e il Miglio Bianco
Durante il secolo scorso Forlì ha visto passare tante grandi figure che sono state protagoniste del Novecento: è nostro compito non dimenticarcene, tenendo viva la memoria di quello che è stato.
Simbolo di questo periodo è sicuramente il Miglio Bianco: viale della Libertà – quel tratto di strada che va dalla Stazione Ferroviaria fino al Parco della Resistenza – racchiude una ricchissima varietà di stili architettonici ed artistici riconducibili al Ventennio, impossibile da trovare in altre città.
È un vero e proprio unicum nel panorama urbanistico mondiale e per questo lo stiamo ristrutturando con l’idea di candidarlo, in futuro, a Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La riqualificazione di Viale della Libertà fa così da cornice ai lavori all’Ex Gil, dove avranno sede l’Auditorium Conad – Città di Forlì e il Museo della Ginnastica Bruno Grandi; il Museo del Volo nel Quadriportico dell’Ex Collegio Aeronautico anticiperà poi il riqualificato piazzale della Vittoria, con un Monumento ai Caduti totalmente ristrutturato.
In piazza Saffi, nel rinnovato Palazzo Albertini, troverà sede la collezione Verzocchi, raccolta di dipinti di artisti che hanno fatto la storia dell’arte del Novecento.
Aurelio Saffi e il Risorgimento
Forlì è stata la casa di Aurelio Saffi, erede politico e stretto collaboratore di Giuseppe Mazzini; sono diversi luoghi della città che possono raccontare questo periodo storico e i suoi protagonisti: vogliamo ristrutturali, valorizzarli e aprirli al pubblico, restituendo alla cittadinanza una parte importante del suo patrimonio culturale.
La ristrutturazione di Villa Saffi è sicuramente il progetto principale per la realizzazione di questo obiettivo, con il riordino dei cimeli, il recupero degli ambienti della Casa del Custode e la riqualificazione degli spazi esterni.
Altro step fondamentale è anche la valorizzazione degli studi svolti e la ripresa degli anniversari di questo periodo, per i quali vogliamo utilizzare il Museo del Risorgimento a Palazzo Gaddi.
Il San Domenico: cuore di Forlì
I Musei Civici San Domenico sono sicuramente il cuore pulsante dell’arte e della cultura a Forlì e per questo devono essere valorizzati il più possibile.
La Grande Mostra organizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì è unica nel panorama nazionale con pezzi unici, non ripetibili e di grande spessore.
In più, il progetto Arena Forlì San Domenico Estate garantisce una continuità nella programmazione culturale della città, offrendo uno spettacolo ogni sera per tutta la stagione estiva e coinvolgendo tante valide associazioni e realtà del territorio.
I Musei Civici saranno pertanto oggetto di una ristrutturazione e un ampliamento importante, che daranno finalmente adeguato spazio alle grandi opere lì contenute, prima fra tutte, la Ebe del Canova.
In più, il San Domenico sarà inserito nel SAN – Spazi Artistici Nuovi, un complesso museale diffuso e aperto che riunirà anche San Giacomo, San Sebastiano e Santarelli in una sorta di quartiere della cultura da vivere tutti i giorni, con proposte alla portata della cittadinanza che soddisfino ogni esigenza, gusto e sensibilità possibile.
Caterina Sforza e la sua Rocca
Tra le più emblematiche del Rinascimento italiano, Caterina Sforza è una figura di grande ispirazione per Forlì e per la sua cultura: in un’epoca dominata da uomini, scrisse in una lettera “Ho il cervello del duca Galeazzo e sono fantastica come lui”, a testimonianza di un carattere forte, una vitalità indomabile e una lungimiranza femminista.
Tenace e con una personalità proiettata nel futuro, “La tigre di Romagna” fu capace di governare due importanti signorie perennemente minacciate da guerre e congiure, influenzando fortemente il contesto politico nazionale dell’epoca.
È un emblema di modernità e curiosità che incarna un rinnovamento culturale epocale ed è anche un simbolo per la nostra città, da inserire di diritto nel nostro patrimonio storico e da far risaltare il più possibile.
Per questo, essenziali sono i lavori alla Rocca di Caterina Sforza – o Rocca Ravaldino – per riaprire alla cittadinanza un luogo così importante per la sua storia.
In più, con il “Festival di Caterina Sforza” per tre giorni facciamo immergere Forlì in un tempo passato, grazie ad attività per ogni tipo di pubblico, ospiti di alto livello e attività tutte dedicate alla grande Signora di Romagna.
L’integrazione tra l’università e Forlì
Gli studenti e le studentesse del Campus Universitario sono una grande risorsa per la città e vogliamo creare le condizioni affinchè ci possano essere un dialogo costruttivo e un’integrazione stabile tra loro e Forlì.
Un ruolo fondamentale lo ricopre qui l’Hotel della Città: come Comune abbiamo da poco acquisito il diritto di superficie su questo immobile progettato dal grande architetto Gio Ponti; in questo edificio così centrale e prezioso per Forlì, creeremo uno studentato, una sorta di collegio superiore con alloggi e aule a disposizione di persone che studiano o lavorano in università.
In più, anche Palazzo del Merenda sarà uno strumento per questo obiettivo, diventando un importante punto di collegamento tra la città e il campus e sede di nuovi spazi studio a disposizione di studenti e studentesse.
Abbiamo tante idee e tanti progetti per far crescere la nostra città: crediamo, infatti, che grazie alla cultura si possa costruire una Forlì più bella, più grande e più forte che mai.