La cultura tra vecchio e nuovo anno

In questi giorni tra il vecchio e il nuovo anno si sprecano i bilanci: cosa è andato bene, cosa male.

La cultura nel 2021, a Forlì, com’è andata? Abbiamo fatto tutto o abbastanza?

Cominciamo dall’inizio: la stagione invernale di cultura al San Giacomo, già pubblicizzata, era saltata per il lockdown. I contagi erano alle stelle e di vaccini nemmeno l’ombra. Il Diego Fabbri aveva chiuso il giorno stesso della riapertura, lasciando acceso il nuovo lampadario nel foyer ad aspettare tempi migliori. Intanto l’Università non si fermava tra lezioni online e aule studio. Quando riparleremo dell’inverno 2019/2020 qualcuno dovrà ricordarsi che proprio nel momento più drammatico a Forlì apriva la Facoltà di Medicina.

In primavera, più convinti e forti dell’esperienza dell’anno precedente, iniziavamo i lavori per l’Arena estiva. Abbiamo aperto giugno con il Festival di Caterina, la tre giorni di spettacoli, incontri e mostre sulla figura di Caterina Sforza. La kermesse si è allargata a tutto il centro storico con anche una biciclettata fuori dalle mura. Il calendario degli eventi è proseguito fino a settembre con un cartellone riempito dalle associazioni culturali cittadine e da Compagnie internazionali.

In autunno il lancio della campagna Art Bonus, con un evento riservato ai grandi imprenditori del nostro territorio, perché chi dona per la cultura ha uno sgravio del 65% in tasse e questo è davvero interessante. Lo spettacolo – Danilo Rea al pianoforte – lo abbiamo voluto all’ex Odeon, nel cantiere trasformato in una sala suggestiva: lì sta prendendo forma il nuovo Auditorium della nostra città. Abbiamo già destinato le risorse necessarie, i soldi sono già accantonati. Ma vogliamo realizzarlo insieme e per questo vi invito a condividere questo ideale. Sui quotidiani cittadini di questi giorni c’è la pubblicità dove ringraziamo chi ha già donato: cittadini e aziende che fanno più bella la nostra città.

Di fatto il concerto all’ex Odeon ha dato l’avvio alla stagione culturale invernale, che prosegue.

Si poteva fare di più?

Credo che l’ultimo giorno dell’anno, chiunque abbia un minimo di serietà, si dica: potevo fare di più. Perciò mi riprometto di fare meglio e di più. E siccome l’anno nuovo è cominciato con il Papa nella giornata mondiale della pace, concludo la sua esortazione a investire in cultura ed educazione. La cultura è considerata sempre una spesa. Per me e per noi è un investimento. In questo momento è aperto il bando per le convenzioni triennali con soggetti culturali, trovate anche quello sul sito del Comune. Stiamo già investendo in eventi, incontri, concerti e spettacoli, investiamo in esperienze culturali. Sono esperienze che ci fanno vivere. Ci fanno respirare a pieni polmoni.

Buon anno!

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