Danilo Rossi, prima viola Teatro alla Scala, sostiene che si debba prendere esempio da chi è ripartito
«…dalle formichine, dalle piccole istituzioni che si sono date da fare, nei loro limiti — nella mia Forlì, in cento giorni abbiamo prodotto un cartellone misto di sessanta appuntamenti, facendo felici 12mila spettatori — ma dando un segno forte di volerci essere».
Così riporta l’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica dalla ‘primissima viola‘ come lo definisce Zurbin Metha.
Milano sollecitata a prendere esempio dalle piccole realtà, nel caso specifico da Forlì.
Dice Danilo Rossi: che il Teatro alla Scala guardi all’Arena San Domenico.
Non ci stupisce questa affermazione: una bella realtà non è esclusiva dei primi della classe.
La nostra Rassegna estiva a Forlì è sorta perché, nel mezzo della crisi, abbiamo guardano a cosa fosse possibile fare.
Con la certezza che sia sempre possibile fare qualcosa.
Non primi della classe, piuttosto curiosi: come dare respiro all’estate cittadina? E dove, in che modo?
Senza alzare le braccia, senza la rassegnazione di chi dice: “Non si può fare nulla, c’è il Covid”.
Piuttosto a maniche rimboccate, impegnati: “C’è il Covid, dunque come facciamo?”.
Così abbiamo scoperto lo spazio dimenticato all’esterno del San Domenico, costruito il cartellone con tutte le nostre realtà, Associazioni cittadine e soggetti come Emilia Romagna Festival, Accademia Perduta/Romagna Teatri.
Grazie Danilo Rossi: come dici alla tua Milano siamo una piccola istituzione. Che si è data da fare. Volendo esserci.
Sono orgoglioso della mia città portata a esempio e accadrà ancora perché noi siamo proprio così.