Per la prima volta a Forlì, un vero e proprio “teatro-arena” è stato allestito per accompagnare l’estate dei forlivesi. Con oltre 90 spettacoli, il 60% a ingresso gratuito, è stata un’estate che ha visto oltre 15000 persone affacciarsi all’Arena San Domenico.
Performance artistiche, teatrali, musicali, comiche, conferenze ci hanno accompagnato in questa calda estate.
Ma non è ancora finita.
Il 4 e 5 settembre la “Grande Festa del Liscio” per ricordare i 50 anni della morte del Maestro Secondo Casadei, inventore dell’inno della Romagna, “Romagna mia”.
L’11 settembre in piazza Saffi la “Notte dei respiri”, straordinario evento di sensibilizzazione.
Il 12 settembre il grande concerto a San Mercuriale, proprio nel giorno in cui Dante, ormai 700 anni fa morì.
E nel frattempo fino al 19 settembre continuano gli spettacoli all’Arena, con l’appendice finale, proprio dentro l’Arena del Festival del Buon Vivere, cha ha scelto come sede proprio la cornice dell’Arena San Domenico e gli altri spazi che il Comune di Forlì ha reso disponibile gratuitamente: San Giacomo, Barcaccia, ecc.
La nostra decisione, che non è solo un auspicio, è che il prossimo anno, Covid permettendo, l’Arena si ampli fino a 400 posti – purtroppo a causa della scarsità dei posti, molti forlivesi sono rimasti fuori e questo non deve più succedere – e che le performance proposte siano se possibile ancora qualitativamente superiori!
Collaborare con centinaia di organizzazioni culturali che ci hanno proposto le loro iniziative (in primis con la Fondazione Cassa dei Risparmi principale sostenitore del Festival del Buon Vivere) per realizzare una bella estate di cultura è certamente uno dei punti di forza di questa amministrazione.
La capacità di raccogliere le urgenze di ciascun corpo sociale, e di saperle valorizzare nel loro bello (a prescindere dalla loro ideologia), è al centro di un’attività culturale libera, che ha sempre caratterizzato la nostra azione amministrativa.
Simpaticamente (e saggiamente) il nostro Sindaco dice scherzando, in romagnolo, il detto, venatorio: “una volta corre il cane, una volta corre la lepre”. Concordo!
Il nostro compito, come assessorato, non è certamente quello di definire chi “deve correre”, né tantomeno definire che “cosa è la cultura”, o chi la “deve fare”. A noi sta solo di offrire a tutti la possibilità di avere maggior senso critico, affinché ognuno, crescendo, a partire dalla propria personalità, possa vivere con maggiore soddisfazione!