Tokyo 2020 Giochi Olimpici 2021
Tokyo 2020 Giochi Olimpici 2021: l’incongruenza del millesimo racconta la storia dello sport dentro la pandemia. Olimpiadi rimandate di un anno – mentre le prossime restano, fiduciosamente, come previsto: 2024 in Francia; 2028 negli Usa -, atleti che davvero ‘sportivamente’ si sono ingegnati per allenarsi a casa propria, usando oggetti di uso comune come attrezzi.
Lo sport è cultura non solo per la storia che porta (dai Miti Greci in avanti). Lo sport è cultura perché ha in sé quei valori che fanno dell’uomo una persona migliore. Ha in sé il sacrificio , quello sano, necessario per raggiungere l’obiettivo. Ha in sé il valore della fatica, che in un qualche modo allena alla vita, che – generalmente – è piuttosto impegnativa. Chi fa sport impara il rispetto delle regole. Quelle che la gente chiama imposizioni per gli atleti è disciplina, da inseguire.
Un amico era stato fidanzato con una ballerina professionista di danza classica. Ci ha raccontato che “alla fine delle sue prove di danza sulle punte si sedeva e toglieva le scarpette con la punta dura – che permette alla ballerina di sollevarsi – macchiate di sangue. Non le faceva nessuna impressione (a me invece sì!), era parte della sua crescita nella vita che amava”.
Tokyo 2020 Giochi Olimpici 2021: dentro quel millesimo sbagliato c’è tutta la nostra cultura
E’ questo che intendo quando dico che nello sport c’è tutta la nostra cultura: l’idea che la fatica per uno scopo è nobile, che cercare di migliorarsi è nobile, che stare insieme come fanno i ragazzi, senza pregiudizi su nazionalità, religione, è nobile. E’ la nostra cultura che permette alle donne di gareggiare (Masomah Ali Zada, nata in Afghanistan, ha partecipato a Tokyo da rifugiata in Francia: in Afghanistan non è sport per le donne). E’ la nostra cultura che ha inventato i Giochi Olimpici per partecipare ai quali venivano sospese le guerre. E’ la nostra cultura che ricorda in quel ‘Tokyo 2020′ tutta la fatica il mondo tutto intero ha dovuto sostenere. Mai come quest’anno i Giochi Olimpici sono stati mondiali.
Sono partiti sottotono: un po’ per via di quel che dicevo, ricordato nel millesimo incongruente, un po’ perché la nazione del Crisantemo è tradizionalmente triste di suo, un po’ perché il fuso orario ci è sfavorevole e le gare si vedono dalla mezzanotte in poi.
E un po’ perché facciamo sempre così: i primi giorni delle Olimpiadi con gli sport meno seguiti, praticamente ignorati, e poi, man mano che avanzano le giornate, con le medaglie che crescono, ci sentiamo tutti un po’ coinvolti, tutti sportivi e finisce che le seguiamo tutti, magari solo sui giornali, magari in differita. E poi, alla fine, anche di notte. Tokyo 2020, Giochi Olimpici del 2021, come sempre vinca il migliore.