Una lunetta di San Mercuriale nella prossima ‘Opera al mese’

Opera Mese Mercuriale

Domenica 17 abbiamo assistito ad un altro grande successo di pubblico per “Un’opera al mese”.

La platea del Teatro Diego Fabbri era gremita per la bellissima lezione magistrale tenuta dal professor Claudio Spadoni dedicata al dipinto “Siamo in quattro (beato chi li trova)” di Giacomo Balla.

Ma la nostra operazione di riscoperta e divulgazione del nostro patrimonio storico-artistico forlivese non si ferma qui.

Mercoledì 10 aprile San Mercuriale ospiterà un’edizione straordinaria della rassegna e avrà una protagonista speciale: una delle 19 lunette raffiguranti alcuni episodi della vita di San Giovanni Gualberto e rinvenute nella sede del Seminario vescovile a seguito dell’alluvione.

In origine le lunette di primo seicento e di Scuola forlivese erano 30, tutte collocate sotto le campate di volta del Chiostro di San Mercuriale.

Nel corso dei decenni il ciclo di affreschi è stato smembrato: oggi nel Chiostro sono rimaste 4 lunette; altre 19 sono depositate presso il Seminario vescovile di via Lunga dove risultano deteriorate dal punto di vista conservativo; 7 non risultano più rinvenibili.

Sarà così un’occasione straordinaria per conoscere una parte di un vero e proprio ciclo pittorico sul fondatore dell’Ordine Vallombrosiano che, per dimensioni e fattezze, non ha quasi eguali in Italia.

Il racconto dell’opera sarà affidato al professor Francesco Salvestrini, docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Firenze ed esperto di monachesimo vallombrosano.

Dopo aver raggiunto un accordo con il nostro Vescovo, Monsignor Livio Corazza, e la Soprintendenza di Ravenna, abbiamo deciso di restaurare e ricollocare le 19 lunette superstiti nella loro sede di origine, per dare vita ad un percorso di valorizzazione e fruizione pubblica del ciclo di affreschi di indubbio significato storico-artistico.

Prendiamo quindi l’impegno di finanziare tutte le operazioni di diagnostica, restauro e movimentazione di questi beni per arricchire l’offerta culturale e turistica di Forlì, con un intervento che si inserisce a pieno titolo nel percorso già avviato di riqualificazione dell’intero Chiostro, con il restauro scientifico e conservativo della pavimentazione, del pozzo, dei muretti e delle 4 lunette laterali ad oggi ancora presenti sotto le campate di volta.

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