Il Consiglio Comunale di Venerdì 28 giugno 2019
Un lungo Consiglio, durato oltre 4 ore, più volte interrotto per motivi più “burocratici” che reali… ma questa è la politica. Ci vuole una gran pazienza, pazienza, pazienza.
Il “costo” della democrazia è anche questo. Il tempo. Ma fra metterci un’ora in più e avere democrazia, e metterci un’ora in meno e avere una dittatura, la risposta è automatica! Mi sembra ovvio. Preferisco la libertà.
Dopo tanti tira e molla finalmente siamo a riusciti a ufficializzare la nomina del Sindaco che ha preso la parola e fatto un discorso semplice, concreto, netto, sicuro. Il solito Gianluca Zattini: un uomo pratico, concreto e molto più raffinato e sottile di quello che potrebbe sembrare.
Lo riporto integralmente, compresa la lettura integrale della lettera del Vescovo di Forlì (coraggioso e audace, citare in questi tempi una lettera di un Vescovo in un Consiglio Comunale). Ma a Zattini il coraggio (e anche l’equilibrio) di certo non manca.
Discorso inaugurale del Sindaco Gianluca Zattini al Consiglio Comunale di Forlì, Venerdì 28 Giugno 2019.
Ovviamente in questa sede non tratteremo quelle che sono le linee programmatiche della mia amministrazione, però vorrei prima di tutto manifestare la grande emozione di essere in un consesso così importante e di ricoprire una carica così prestigiosa e così importante.
Io voglio soprattutto ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, che non mi hanno votato, tutti quelli che hanno avuto fiducia nella mia piccola persona.
Io credo che sia stata una bella campagna elettorale. Voglio ringraziare il dottor Calderoni e tutti i candidati che con me per mesi si sono impegnati in una campagna elettorale, che devo riconoscere, corretta.
Ci siamo rispettati e ci siamo anche apprezzati come persone.
Questa è stata una compagna elettorale che mi ha veramente impegnato. Per cinque mesi ho cercato, dal primo gennaio, quindi in tempi importanti, di frequentare un po’ tutta quella che è la nostra città.
Sono andato la mattina nei bar, nelle imprese, nelle associazioni, ho cercato di entrare un po’ nell’anima della città. Ho cercato di interpretare quelle che erano le esigenze, quelli che erano i ritorni che mi venivano dalla gente.
Questo mi ha arricchito molto perché mi ha permesso veramente di conoscere quelli che erano i sentimenti, quelle che erano le esigenze piccole e grandi della nostra gente.
Io credo che questa sia, non dico una rivoluzione perché ogni amministrazione è in continuità con una storia del suo Paese, e io infatti voglio anche ringraziare il mio predecessore, il dottor Drei, per quello che ha fatto perché uno che fa il Sindaco, e io l’ho fatto per dieci anni nella mia città, in ogni caso si spende, in ogni caso dà il meglio, cerca veramente il bene comune, il bene di tutti i cittadini.
Perciò un amministratore in ogni caso va ringraziato e io ho grande stima per il dottor Drei e, ribadisco, una grande amicizia, quindi questo è per me una nota di merito.
Io vorrei, poi, ringraziare tutti quelli che hanno collaborato con me, che si sono impegnati, che mi hanno veramente accolto con affetto e con simpatia.
È stata una bella avventura.
Io dico sempre che fare il Sindaco è la più bella cosa che ti può capitare, è una cosa che ti arricchisce enormemente.
Tu ricevi tanto di più di quello che riesci a dare.
Per impegno raccordo sempre quella che è una promessa scout, uno che è stato scout lo rimane per sempre, mi impegno a fare del mio meglio. Questa è la linea che voglio portare in questa amministrazione.
I problemi ci sono, perché noi non siamo ancora usciti da una crisi economica, la società soffre, le imprese spesso hanno tante difficoltà, però credo che nell’amministrazione debbano vedere in ogni caso un amico.
Io mi impegno ad essere vicino alla gente, a cercare di interpretare, di raccogliere tutto, di essere all’ascolto e mai chiuso nel mio ufficio. Di tutti credo che bisogna avere il rispetto anche dei ruoli. Io spero che non ci sia il detto “chi parte bene è a metà dell’opera” perché questo Consiglio Comunale già è partito molto appesantito. Io sono più abituato a trattare dei problemi e quindi questi aspetti mi appartengono meno.
Io capisco che la dialettica all’interno del Consiglio Comunale è sacra, i Consiglieri comunali sono i veri protagonisti della vita amministrativa perché, ovviamente, questo è il consesso che mi deve dare la possibilità, le modalità di amministrare la città.
Io credo che attorno a questi temi troveremo tanti momenti di incontro perché il Sindaco deve essere il Sindaco di tutti, quindi dal giorno stesso in cui vieni eletto ti devi dimenticare per chi hai votato, devi cercare di interpretare sempre i momenti che uniscono e mai i momenti che dividono.
Su questo credo di aver dimostrato in passato che sia sempre stata la mia linea direttiva. Io ne approfitto anche per una cosa. Sua Eccellenza il Vescovo mi ha rappresentato, mi ha portato, come a tutti gli amministratori che si sono votati, una lettera con la preghiera di leggerla al primo Consiglio Comunale.
Io credo che sia una ricchezza per tutti l’autorità morale, l’autorità di Sua Eccellenza, credo venga rispettata da tutti. Vi rubo due minuti per leggere la lettera che Sua Eccellenza mi ha inviato.
“Lettera aperta ai nuovi Sindaci e ai Consiglieri eletti nelle ultime elezioni”.
“Carissimi Sindaci e Consiglieri, incoraggiato anche dal Consiglio Pastorale Diocesano, mi rivolgo a voi per augurarvi buon lavoro e per offrire la disponibilità, come comunità cristiane e cattoliche, al dialogo tenendo presente le distinzioni dei ruoli, delle responsabilità per il bene comune.
Desidero, come Pastore di questa Chiesa, condividere con voi tre raccomandazioni che avevo indicato nel mio primo messaggio in occasione della festa di San Mercuriale.
La prima riguarda i poveri, non solo coloro che mancano del necessario per arrivare alla fine del mese, ma anche coloro che sono soli, come tanti anziani, come i giovani che non hanno lavoro e non studiano, come le famiglie ferite, come i nuovi arrivati da agevolare nell’integrazione.
Per questo le comunità cristiane sono impegnate, attraverso le Caritas e non solo, concretamente, senza distinzioni. Ricordo che per il bene comune i corpi intermedi sono da valorizzare e sostenere.
Per il raggiungimento del bene comune occorre la solidarietà fraterna, la sussidiarietà in nome delle quali tutti sono responsabili di tutti.
Il Papa, in Romania, ha sottolineato che l’attenzione agli ultimi è la migliore verifica della reale bontà del modello di società che si viene costruendo. Infatti, maggiormente una società si prende a cuore la sorte dei più svantaggiati, tanto più può dirsi veramente civile.
Servono anima e cuori liberi dal dilagante potere dei centri dell’alta finanza nella consapevolezza della centralità della persona umana e dei suoi diritti inalienabili.
La seconda riguarda i giovani. Essi hanno diritto di vedere sostenuti i loro progetti per il futuro, di studiare, farsi una famiglia, avere un lavoro, poter vivere in un mondo non inquinato e soprattutto di poter respirare un clima di pace, fraternità e giustizia.
E, infine, un’ultima raccomandazione sul linguaggio. Credo sia necessario recuperare un modo rispettoso di comunicare, soprattutto quando la comunicazione riguarda la manifestazione dell’opinione diversa. Finito il tempo della propaganda è giunto il momento di rasserenare il clima sociale, ricucire le relazioni. Il dialogo è il primo cambiamento da fare, la prima riforma da attuare dopo le elezioni.
Le parole hanno un peso.Il rispetto è un valore fondamentale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato prima di voi e che ho conosciuto personalmente.
Cari Sindaci, cari Consiglieri, a voi tutti rinnovo i miei auguri di buon lavoro e vi auguro ogni bene.
Sua Eccellenza, Livio Corazza, Vescovo”.
I temi fondamentali in cui mi vorrò soprattutto impegnare
I temi fondamentali in cui mi vorrò soprattutto impegnare sono un tema di vicinanza al mondo del lavoro, al mondo dell’impresa, attraverso soprattutto quello che mi è stato richiesto da tutti: una semplificazione, una riduzione di tutti quelli che sono i carichi burocratici; un tema di sicurezza; la famiglia, la famiglia che deve ritornare centrale nell’impegno delle nostre amministrazioni; il Centro storico che ha veramente bisogno di essere rivalutato e rivitalizzato.
Ringrazio tutti, credo veramente che sia stata una sorpresa prima di tutto per me trovarmi qui, però vedrete che ci metterò tutto l’impegno, tutta la buona volontà, soprattutto onestà, quel po’ di competenza che ho e una vicinanza ai problemi della gente.
Saranno anni fecondi, spero, saranno anni soprattutto in cui dovremo confrontarci perché il rapporto corretto tra Maggioranza e Minoranza, tra tutti quelli che sono i corpi che hanno a cuore la propria città, daranno i frutti sperati. Quindi buon lavoro a tutti, buon lavoro ai Consiglieri comunali.
Grazie.