Campostrino a Forlì, un luogo della cultura da definire.

Si tratta del Campostrino, la vecchia palestra di ginnastica (ci ho fatto ginnastica anche io quando ero alle superiori a Ragioneria!). Ora è stata ristrutturata e fatta diventare una piccola/grande sala. Uno spazio da ridefinire. Ma è gioco facile – che essendo a fianco all’Università – diventi uno spazio di “cerniera” fra città e università. Cosa possiamo farci? Dobbiamo definirlo, ma è chiaro che va usato bene. Quello di cui sono un po’ meravigliato è che la sopraintendenza (immagino?), così attenta anche ai chiodi (per fortuna in alcuni casi, forse con troppa foga filologica, in altri), abbia permesso di far costruire questa struttura rotonda (ORRIBILE) a fianco del Campostrino. Forse per ospitare un bar (estivo)? Non so e non capisco a chi sia venuta in mente l’idea di un bar di questo genere. La struttura è ingombrante e inutilizzabile per 7-8 mesi all’anno (beviamo un caffè in inverno all’aperto??)

Da lavorarci.

One Comment

  1. Salve, concordo pienamente con l’analisi dell’assessore Melandri, riguardo il chiosco, che se non gli si crea una ulteriore appendice anche mobile, é sfruttabile commercialmenye solo nella bella stagione e nei giorni di clima favorevole!! Sono comunque interessato e rimango in attesa di sviluppo, di un bando o di un’inconyro con lo stesso assessore. Grazie. Cordialmente

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