Ci spelleremo le mani ad applaudire nel nuovo auditorium. Cosa resta dell’ex Gil, dell’ex Cinema Odeon? Un’acustica perfetta e sarà per noi.

L’ex-Gil conteneva palestra, cinema e la piscina coperta. La piscina, venticinque metri per dodici, non esiste più. A parte ciò l’edificio, terminato nel 1935, è praticamente immutato.

Fate una passeggiata lungo Viale della Libertà, dalla stazione verso Piazzale della Viittoria. Guardate i materiali di cui è rivestito, il contrasto del bianco travertino del basamento con il rosso cupo dell’intonaco che riveste tutto il prospetto del viale. Fu progettato da Cesare Valle. L’ex Gil e Cesare Valle furono l’espressione di un contesto storico che oggi non esiste più.

Il Cinema al suo interno si chiamava Cinema Odeon, come la maggior parte delle sale cinematografiche dell’epoca. Ogni città aveva il proprio Cinema Odeon e il nostro era lì. Salendo la scalinata rivolta a Piazzale della Vittoria si entrava nel foyer e poi nella sala, camminando sulla pavimentazione verde e bianca, alla veneziana, ancora esistente. La platea leggermente concava garantiva un’acustica perfetta. Quando le luci si abbassavano e le tende del palco venivano aperte, allora l’orchestra raccolta nella buca – nel cosiddetto golfo mistico – iniziava a suonare.

E’ quel nostro ex Cinema Odeon che stiamo ristrutturando. Con trecentoventiquattro poltroncine in platea e settantasei in galleria. Quando le luci si abbasseranno e le tende saranno aperte ogni spettatore avrà una visuale ininterrotta: chi è in platea per via della solita curva. Chi è in galleria pure: anche la galleria, infatti, è inclinata.

Quando andremo noi, nel nostro ex Cinema Odeon, nel nostro ex Gil, ecco quando sarò io o tu a sedere su una delle poltroncine, se quella sera ci sarà l’orchestra nella buca davanti al palco, potremo contare fino a trentacinque orchestrali, tanti ne può contenere. Se saranno di più allora saliranno sul palco, allungabile fin sopra il golfo mistico.

Il nuovo Auditorium della città di Forlì sarà una Sala della Musica dove applaudire le esibizioni dei Maestri d’orchestra e degli oltre mille studenti – mille studenti di musica ha Forlì! – che ogni anno frequentano le nostre scuole musicali.

Bambini, ragazzi che imparano a usare uno strumento, sia esso il pianoforte, la chitarra o la propria voce. Li ascolteremo in questo luogo che non distorce il suono (tanto varrebbe usare una palestra) ma lo restituisce perfetto.

Ci sono voluti settantacinque anni perché fosse possibile guardare le opere nate in quel particolare contesto storico, e valorizzarle, senza temere chissà quali fantasmi. L’ex Gil è qui, è bello, in piedi, come noi, come me e te che leggi, come i Maestri d’orchestra, come i nostri mille ragazzi che studiano musica.

Ci spelleremo le mani ad applaudire.

 

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