Ci vediamo da Icaro. Ci vedremo dai Mosaici del Volo!

“Ci vediamo da Icaro”. Tutti sappiamo dov’è Icaro, in quell’angolo tra gli edifici che un tempo erano il Collegio Aeronautico. Difficile non vederlo possente com’è, in marmo bianco di Carrara.

Quello che oggi vorrei mettere sotto gli occhi di ognuno è il tesoro che si trova a lato della sua ala destra, ovvero dentro la scuola Palmezzano.

Questa scuola media ha un atrio che non è come tutti gli altri. Perché accede a un quadriportico dalle pareti ricoperte con migliaia di tessere bianche e nere.

Narrano l’epopea dell’uomo alla conquista del cielo.

Raccontano, questi mosaici, il volo dell’uomo, iniziato con il mito di Icaro, proseguito con le macchine volanti di Leonardo Da Vinci, e avanti nei secoli, con i primi velivoli dei fratelli Wright, sotto le stelle, anzi, dentro esse, e poi oltre, con gli aerei a zig zag tra le costellazioni disegnate dal Canevari, sopra a mappe che tracciano il mondo.

Incredibile vero?

Un tesoro che a Roma se lo sognano, un gioiello che per ammirarlo l’aeronautica è venuta in visita ufficiale a Forlì, ha omaggiato il nostro Sindaco per poi visitare dal vivo questa narrazione che si srotola sui muri della scuola media.

Cento metri (quanti sono esattamente? Vedremo) di cui solo una parte racconta le imprese di pace e di guerra del Ventennio. Certo ci sono le frasi altisonanti dell’epoca. Certo va inquadrato storicamente. Ma resta un tesoro.

Per questo non possiamo lasciarlo lì, nascosto, per questo diventerà un museo.

Perché è un’opera che travalica il dato iconografico e cronologico, da Icaro al 1941.

È la rappresentazione della mai finita sfida intrapresa dall’uomo alla conquista del cielo.

La futura narrazione museale, ne restituirà il senso complessivo.

Avrà al centro la cura di questo tesoro musivo, dal valore inestimabile. E si proietterà anche in avanti, sarà un museo multimediale, per farci provare l’emozione dei viaggi aerospaziali.

Un museo del passato, del presente, del futuro per raccontare l’epopea dell’uomo mai pago, desideroso di andare un po’ più in là, vedere cosa c’è dietro l’angolo.

Perché l’uomo è così, siamo così, vogliamo vedere sempre di più, conoscere sempre di più e quando lo abbiamo visto, conosciuto, vogliamo che sia per tutti.

Quando ripasserete da Icaro ricordatevi che c’è un tesoro lì, a lato della sua ala destra, che è di tutti gli uomini, che è vostro, nostro.

Io ce l’ho sempre presente e per questo stiamo lavorando: per restituirlo alla città nella migliore esposizione possibile.

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