La mostra fotografica nel “portico della paura”

Quando ero bambino con i miei amici ci sfidavamo a passare in bicicletta attraverso un portico buio e inavvicinabile che noi chiamavamo proprio “il portico della paura”, si trova tuttora nel quartiere Schiavonia di San Biagio.

Oggi quella zona è forse ancora uno dei quartieri a più alto tasso di degrado di Forlì.

Personalmente concepisco il mio ruolo dia ssessore come attivatore di socialità, e – per questo – invece di aumentare i presidi della Polizia e le telecamere, mi sono riunito con i colleghi e abbiamo lanciato una nuova sfida… non più in bicicletta (ahimè!) – ma sperimentando l’idea di rispondere al degrado con la Bellezza, l’arte e la cultura. Ha funzionato.

Abbiamo ripulito e rimesso a nuovo tutta l’area, riprogettato l’illuminazione e  installato sotto i  portici una mostra fotografica diffusa.

L’avevo vista fare a New York e l’ho voluta riportare a Forlì, ha avuto gli stessi effetti, ora è un luogo da rispettare, dove le persone vogliono andare, dove ci si sente accolti e infatti in questi mesi nemmeno un graffito.

L’immigrazione non va gestita né col “cattivismo”, né col “buonismo” disordinato. La storia recente ci ha detto che sono due approcci sbagliati. Entrambi.

Occorre trovare una terza via e, come spesso accade in tutte le parte del mondo, si tratta di rispondere  al degrado con la bellezza, l’arte e la cultura.

Qui alcune foto per rendere l’idea, ma andate a vederlo di persona!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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