Uno dei compiti di un Assessorato alla Cultura è quello di valorizzare il patrimonio storico – artistico della città creando nuovi punti di interesse.
Questo è quello che abbiamo fatto con il Miglio Bianco, per renderlo un asse principale della cultura forlivese.
Il primo passo è stata una riqualificazione di viale della Libertà sotto il profilo concreto, svolto dai Lavori Pubblici.
Nuova pavimentazione, assestamento dei marciapiedi, pista ciclabile rinnovata e un impianto di illuminazione migliorato per un complessivo miglioramento della viabilità.
Dopo anni, inoltre, è stato finalmente consolidato il Monumento ai Caduti in piazzale della Vittoria, tinteggiato l’Ex Collegio Aeronautico e restaurata piazzetta Icaro.
Successivamente abbiamo pensato al lato più visionario: l’ufficiale cambio di denominazione di questa strada da “viale della Libertà” a “Miglio Bianco”, ispirato al colore del marmo utilizzato per costruire tanti degli stabili qui presenti.
In questo chilometro e mezzo circa che va dalla Stazione ferroviaria fino al Belvedere nei Giardini Pubblici si trovano 16 edifici che, insieme, creano un unicum nel panorama nazionale.
È solo a Forlì infatti che in così poco spazio si possono trovare esempi degli ultimi quattro stili artistici italiani risalenti al primo Novecento: liberty, eclettismo, neoclassicismo e razionalismo.
Passeggiare attraverso questo rettilineo significa immergersi in un catalogo della storia dell’arte di quel periodo, potendone vedere lo sviluppo tecnico e stilistico.
La valorizzazione di questo sito è passata dalla creazione di una brochure esplicativa dedicata ad un nuovo impianto di illuminazione monumentale, con anche un sito dedicato per esaltarne le potenzialità attrattive in termini turistici.
Tutto questo è stato fatto per poter candidare presto il Miglio Bianco come Patrimonio dell’Umanità Unesco, dal quale è già stato attenzionato in maniera ufficiale.
Forlì custodisce diversi tesori più o meno nascosti: con operazioni come queste, noi li abbiamo solo riportarti alla luce.