Comunità private dei presìdi culturali: quando riaprire, come riaprire. La risposta del presidente Fontana.

risposta fontana appello a un calendario nazionale della ripartenza culturale

Due giorni fa ho indirizzato un appello a Carlo Fontana, presidente di Agis – l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – dove chiedevo un calendario nazionale per la ripartenza della cultura. Quando, come riaprire? Ecco la sua risposta.

Cito testualmente:

“Le nostre comunità sono state private dei primari presidi culturali. Senza che sia stato individuato un percorso, una strategia, una dimensione temporale per riaprire i teatri, i cinema, le sale da concerto.

In funzione della carica che ricopro ho sollecitato ripetutamente, in tutti i tavoli ai quali l’Agis partecipa, politica ed istituzioni su questi temi. Ponendo l’attenzione sulla questione che a mio parere è principale.

E cioè sul quando, ma soprattutto sul come riaprire.”

Carlo Fontana è anche giunto alla conclusione di promuovere una petizione a questo link: link alla petizione

“Ritengo che sia necessaria un’opera profonda e oculata di ricostruzione su tutti i fronti occupazionali, imprenditoriali, sociali e soprattutto culturali del settore che è strategico per tutto il territorio nazionale.

Agis ha chiesto al Ministro Franceschini un aumento delle risorse previste nelle bozze del Recovery Plan che non sono ancora sufficienti per proporre una prospettiva al settore.”

Prima che la cultura venisse definitivamente chiusa qui a Forlì abbiamo avuto 60 serate di spettacoli. Avevo scritto: ”

Ci tengo a dirle la mia esperienza qui a Forlì dove da luglio a settembre 2020 abbiamo voluto e attuato un calendario (appunto!) di oltre sessanta serate nella Rassegna Estiva cittadina. Realizzata in una corte mai usata dei nostri Musei San Domenico, coinvolgendo sia l’associazionismo locale sia le grandi istituzioni come Emilia Romagna Festival, ridando respiro alle realtà culturali cittadine ed espressione ai grandi Maestri come Olmi, Mercelli, Danilo Rossi. La sua genesi è avvenuta a maggio 2020, quando – in una situazione di Covid e blocco generale – ipotizzammo lo spiraglio per l’estate in arrivo. Cercammo e trovammo un nuovo spazio all’aperto, dove investire risorse importanti anche pensando al lungo termine. Soldi spesi bene: sono stati ossigeno per le realtà culturali alla canna del gas – come si dice da noi – e per la città che ha avuto una proposta culturale di livello. E che continuerà ad averla anche in questo nuovo anno. La nuova Arena è un teatro all’aperto pronto per essere riempito.”

Oggi più che mai scopriamo di desiderare esperienze significative, come quelle vissute in Arena. Desideriamo tutti tornare al cinema, a teatro, ai concerti. Oggi come mai.

Non sprechiamo questo tempo dove il desiderio è desto: usiamolo per fare sì che la cultura viva e non sopravviva.

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