Restrizioni anche nella nostra Regione: limitazioni agli orari, in alcuni casi chiusura

confezioni di cibo da asporto

Insieme per frenare il contagio

La divisione dello Stivale in fasce di colore ha creato, inizialmente, confusione. Avevano iniziato con il verde, il giallo e il rosso. Sostituendo, dopo qualche ora, il verde con il giallo, e quest’ultimo con l’arancione. Diciamocelo, è legittima l’ilarità che si era palesata immediatamente sui social. Ma anche se l’ironia aveva preso a correre, la situazione non è mai stata da sottovalutare.

La divisione in zone differenziate chiarifica senza troppe difficoltà la situazione di ogni regione, e individua l’apertura o la chiusura di attività, il consenso o il diniego agli spostamenti tra Comuni.

Le Regioni passate dal giallo all’arancione sono Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria.

E sempre poche ore fa sono arrivate le restrizioni nella nostra Regione (oltre che in Veneto e in Friuli Venezia Giulia).

Attenzione, ancora non si parla di un passaggio da zona gialla ad arancione, ma di restrizioni all’attuale condizione.

Capisco la necessità di uscire di ognuno, almeno nelle ore consentite, ma l’intento è quello di limitare al massimo gli assembramenti, le uscite superflue e gli incontri non necessari.

Questo è il punto che dobbiamo assimilare, la priorità.

Ho più volte ribadito che noi paghiamo per la superficialità di altri, e anche in questo caso sento di dover confermare il mio pensiero.

Perché la superficialità di alcuni provoca un effetto domino dove perdiamo tutti.

Hanno già perso anche i Teatri e i Musei, le Biblioteche, i luoghi della cultura costretti, nel clima di incertezza, a chiudere.

Per evitare di ricadere in un lockdown generalizzato a livello nazionale insisto nel chiedere di rispettare l’ordinanza regionale firmata in queste ore.

Lo chiedo anche per rispetto delle tante persone anziane che con fatica portano la mascherina e sono attente al distanziamento.

E che insieme ai capelli bianchi (o alla calvizie) hanno messo insieme una buona dose di saggezza, perciò stanno attenti, non escono se non per bisogno.

Vorrebbero tornare a teatro, molti di loro sono abbonati storici.

Facciamo come ci viene chiesto. Manteniamo la distanza, la bocca coperta, le mani igienizzate, non tocchiamo gli occhi che restano una via pervia alle infezioni.

Preferiamo l’asporto, facciamo fare la spesa andando un componente alla volta per nucleo familiare.

Adesso la priorità è invertire la curva e solo insieme ce la faremo.

 

https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/ordinanza-regionale-in-emilia-romagna-nuove-misure-anti-assembramenti

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