Nessuna eredità, ma un nuovo impegno e un nuovo modo di agire per riportare finalmente l’Amministrazione Comunale ad essere protagonista, a fianco della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, delle politiche culturali forlivesi

La rappresentazione proposta dall’opposizione secondo la quale la giunta Zattini viva di rendita sui predecessori è davvero kafkiana.

Mi limito, a quanto di mia competenza, in riferimento agli assessorati che presiedo.

1. Alcun progetto abbiamo ereditato riguardo una necessaria e auspicata integrazione tra Città e Campus Universitario, inteso come spazio fisico, e tra Comune e Università. In pochi mesi di lavoro abbiamo iniziato a colmare il vuoto: oggi si è aperto un percorso condiviso che ci vede compartecipi nel rendere Campus Universitario e Università sempre più parte integrante di Forlì.

2. Alcun progetto abbiamo ereditato riguardo un necessario e auspicato percorso di superamento della storica parcellizzazione delle istituzioni culturali forlivesi per dare vita ad un sistema culturale integrato cittadino animato da una sinergia organica e continuativa tra i Musei Civici di Palazzo Romagnoli e San Domenico, la Biblioteca Merenda, le Mostre promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Villa Saffi, ecc.

In tal senso abbiamo agito immediatamente razionalizzando i servizi al pubblico – perché la cultura è un pubblico servizio! – con evidenti benefici per i visitatori. Un esempio per tutti: se prima esistevano al San Domenico due biglietterie separate (?!?) e non dialoganti tra loro, una per il Museo, l’altra per la Mostra, che generavano nel visitatore incomprensione e conseguenti disguidi, oggi esiste una biglietteria unificata che eroga un biglietto integrato di sistema “Museo San Domenico-Mostra-Museo di Palazzo Romagnoli”. La stessa operazione è stata replicata a Palazzo Romagnoli.

Secondo questa logica unitaria è già partita la progettazione per aggregare nel sistema Villa Saffi, che verrà interamente recuperata e arricchita con raccolte risorgimentali, affinché diventi finalmente il riferimento di una delle pagine più importanti e nobili dell’Ottocento forlivese e italiano, accentuandone la sua capacità di attrazione.

E con rinnovata progettualità, abbiamo rivolto uno sguardo al nostro Novecento, per recuperare l’asse viario e monumentale da viale della stazione ai giardini di parco della Resistenza , un unicum architettonico, quasi un  miglio d’oro,  con particolare riguardo ai dimenticati Mosaici del Volo, che presto diverranno museo.

La valorizzazione del nostro patrimonio culturale come elemento unificante di una Forlì pensata come “Città d’arte e di cultura” ha generato in questi mesi l’organizzazione di nuovo servizio di didattica dei beni culturali rivolto alle scuole. Alcun progetto unitario abbiamo ereditato al riguardo. A settembre, invece, presenteremo 15 nuovi progetti didattici che coinvolgono i due Musei Civici, la Biblioteca Merenda, Villa Saffi e i Mosaici del Volo. Una programmazione d’insieme che dialogherà con la didattica connessa alle mostre promosse dalla Fondazione.

Sempre sul piano della valorizzazione del patrimonio museale abbiamo inaugurato la rassegna “Un’opera al mese”, poi interrotta dal COVID, con l’intento di comunicare in modo nuovo e più divulgativo i nostri capolavori, grazie alla disponibilità di autorevoli esponenti della cultura, coinvolgendo un pubblico di ogni età ed interesse, secondo la logica che la cultura è di tutti e per tutti in quanto pubblico servizio.

Questo nostro intento divulgativo è stato ribadito con il videomapping di Natale, iniziativa inedita per Forlì, che se voleva certo essere spettacolare, allo stesso tempo ha offerto una nuova narrazione, in forma virtuale, delle nostre eccellenze artistiche.

E se è vero che non c’è valorizzazione senza conservazione, a seguito di avviso pubblico, abbiamo investito un importante somma per cominciare a monitorare lo stato di conservazione di tutto il nostro patrimonio museale. Un’azione, questa, propedeutica e indispensabile per i prossimi restauri; un’azione che mancava da decenni.

3. Secondo questo approccio di sistema ci siamo rivolti anche nei confronti del mondo delle associazione culturali, sollecitando aggregazioni, con esiti fortunati, e intervenendo concretamente mediante l’erogazione tempestiva di contributi e consegnando una nuova casa per gli spettacoli estivi. Gli esiti di questo nostro impegno, condivisi con i soggetti culturali, mi paiono sotto gli occhi di tutti.

Pochi giorni fa è stata presentata la Rete Forlì Suona, l’aggregazione delle scuole di musica private con funzione pubblica, che coinvolgono oltre 1.200 studenti. E si sta formando un’altra rete di associazioni culturali del contemporaneo.

In soli tre mesi (non più 10 o 12!) abbiamo concluso l’iter di assegnazione dei contributi all’associazionismo culturale, per dare certezza e solidità alla programmazione.

Infine, proprio nel periodo del Covid, in poco più di 40 giorni abbiamo recuperato e riqualificato l’area “non finita” del secondo chiostro del San Domenico e consegnato alle associazioni culturali l’Arena San Domenico, la nuova casa estiva della musica e dello spettacolo (in sostituzione della poco adeguata piazzetta della Misura), uno spazio riconosciuto dalle stesse associazioni come “vero teatro estivo”.  E la prossima sfida che già abbiamo intrapreso per dare alla musica il dovuto riconoscimento si chiama Nuovo Auditorium della Musica Teatro Odeon.

Per concludere, nessuna eredità, ma un nuovo impegno e un nuovo modo di agire per riportare finalmente l’Amministrazione Comunale ad essere protagonista, a fianco della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, delle politiche culturali forlivesi.

Per far crescere Forlì e qualificarla come “città d’arte e di cultura”.

Valerio Melandri

One Comment

  1. Difficile leggere tante fanfaluche tutte insieme. Ha dato soldi, commissionato lavori. Ma i bandi pubblici ? O sono riservati agli amici ? Non c’è un progetto, solo cose messe insieme alla meglio, titoli e null’altro. Solo l’incompetenza può far dire che non c’è nessuna eredità dal passato : tutta la cultura, intesa come identità di una comunità e sua vicenda storica fatta di beni culturali, letteratura, monumenti, musei, memoria ecc. fonda le sue radici nel passato. E anche i progetti che li hanno riguardati, ii soldi investiti, la visione che li ha accompagnati sono comunque qualcosa con cui confrontarsi. Evidentemente non basta essere un professore per occuparsi con competenza di cultura

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