MARS: nuova vita ai contenitori culturali di Forlì

MARS

Con il MARS – acronimo di Merenda, Albertini, Romagnoli e San Domenico – stiamo mettendo in atto una straordinaria azione di riordino del sistema bibliotecario e museale della città.

Si tratta di una vera e propria ‘rivoluzione’ per i contenitori culturali forlivesi, un’operazione sul lungo periodo che permetterà di tornare a vivere diversi luoghi storici che hanno ancora molto da offrire a Forlì.

Come Amministrazione Comunale è da diversi anni che lavoriamo a questi progetti e oggi, grazie anche ai fondi del PNRR, stanno finalmente prendendo vita con una forma concreta.

Quello che il MARS sarà in grado di dare a Forlì è qualcosa di mai visto prima: un nuovo assetto strategico delle sedi di biblioteche e musei, per garantire un’offerta culturale ampia, fruibile, duratura e attrattiva.

Questa nuova organizzazione dei contenitori culturali è funzionale ad essenziali interventi di restauro e ampliamento degli immobili essenziali per una necessaria riqualificazione degli spazi che, alternativamente, sarebbero andati persi.

Contemporaneamente la realizzazione MARS permetterà di ridistribuire il patrimonio artistico e culturale di Forlì in modo organico, seguendo una progettazione studiata accuratamente dal punto di vista scientifico.

Le fasi temporali di questo processo saranno diverse ma faremo in modo di garantire la continuazione dei servizi con soluzioni sostitutive: sarà possibile vedere i risultati complessivi di questo grande progetto nel 2026 ma nel frattempo garantiremo la minore interruzione possibile di tutti i servizi coinvolti.

È un’operazione davvero coraggiosa: nei vent’anni passati nessuna amministrazione ha avuto la volontà politica di lavorare su questi contenitori culturali.

Noi abbiamo deciso di farlo con progetti che, tra investimenti propri e cofinanziamenti vari, andranno a muovere un totale di 20 milioni di euro e sono stati pienamente condivisi con la Sovrintendenza, l’Assessore Regionale alla Cultura Mauro Felicori e con il Ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano.

Per questo straordinario lavoro vorrei ringraziare davvero di cuore tutte le persone che ci hanno lavorato: dall’Assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici Vittorio Cicognani a tutte le colleghe e tutti i colleghi del Servizio Cultura per i musei e le biblioteche e del Servizio Lavori Pubblici.

La riconquista degli spazi al Merenda

Uno dei nodi centrali del MARS è sicuramente Palazzo del Merenda, l’attuale sede della Biblioteca Saffi.

I lavori di restauro e rifunzionalizzazione per il suo consolidamento strutturale inizieranno a fine luglio e proseguiranno con la Biblioteca Moderna al piano terra, la Biblioteca Antica al primo piano e l’ampliamento della Biblioteca Moderna al primo piano.

Si tratta di una vera e propria riconquista degli spazi: prima dei lavori di ristrutturazione i metri quadrati disponibili erano 1460; ora – a causa dei lavori – ne vengono usati solo 565 mentre alla fine di questo processo saranno più di 3400.

Per realizzare tutto ciò avremo bisogno di svuotare Palazzo Merenda da tutti i volumi al suo interno – più di 150.000 – e ridisegnare così l’offerta dei servizi della biblioteca, migliorandone ampiamente la qualità e costruendo un progetto capace di andare oltre di standard nazionali.

Per continuare ad erogare i servizi in spazi idonei e dedicati, la biblioteca verrà temporaneamente spostata e suddivisa tra Palazzo Romagnoli e l’ex asilo Santarelli: queste due sedi saranno infatti quasi immediatamente disponibili grazie a lavori già iniziati o comunque realizzabili in tempistiche brevi.

Palazzo Romagnoli: “Un museo in biblioteca”

Palazzo Romagnoli sarà la nuova sede – seppur temporanea – della Biblioteca Moderna, offrendo spazi adeguati alla consultazione, al prestito, alle attività didattiche e al deposito dei libri.

Al suo interno, tra esposti e interrati, saranno contenuti più di 4500 volumi e verranno allestite 120 sedute, in modo da trasformare questo spazio in luogo da vivere tutti i giorni, nel centro della città.

La biblioteca, infatti, non va intesa solo come spazio culturale: si tratta di un centro multiservice dalle sfaccettature sociali adibito ad incontri, presentazioni e funzioni didattiche.

L’attuale Palazzo del Merenda non era in grado di offrire luoghi adeguati per tutto questo, così come Palazzo Albertini – i cui lavori finiranno dopo l’allestimento al Romagnoli – e il Santarelli – troppo piccolo per contenere tutti i volumi e i servizi; ma c’è di più.

Palazzo Romagnoli ci darà inoltre la possibilità di realizzare il progetto del “Museo in biblioteca”: i 1000 metri quadri delle quattro stanze dedicate alla consultazione saranno sede espositiva delle opere della “Grande Romagna” già presente in via Albicini e saranno arricchite da nuove opere che usciranno, finalmente, dai depositi.

È un progetto pensato per far dialogare le opere d’arte con la Biblioteca Moderna, dando maggiore visibilità e valore al patrimonio artistico cittadino, come il Cenacolo Forlivese, grazie anche ad uno spazio esteso e funzionale.

La sezione Novecentesca della Pinacoteca di Forlì subirà poi diversi cambiamenti: la collezione Wildt donata da Paulucci di Calboli e la collezione Morandi donata dalla famiglia Righini si sposteranno al Museo San Domenico in una nuova ala mentre la Collezione Verzocchi entrerà a Palazzo Albertini.

Questa scelta è frutto di un accurato studio scientifico e viene dalla necessità di un’evoluzione dell’impianto museografico: l’attuale esposizione della Collezione Verzocchi risulta antiquata, con modalità che rispondono a criteri di 20 anni fa, senza pannelli e senza spiegazioni per ogni opera.

Il congiungimento della Collezioni Pedriali con le opere di Wild e Morandi al San Domenico fornirà una nuova prospettiva su queste opere, indagando il filone del civismo declinato attraverso le donazioni artistiche nel Novecento a Forlì.

Palazzo Albertini: l’arte e il lavoro in piazza Saffi

Lo spostamento della Collezione Verzocchi a Palazzo Albertini avrà due finalità principali: la valorizzazione della collezione stessa, con uno spazio adeguato, più grande e più bello, e l’arricchimento di Piazza Saffi, che diventerà culturalmente più viva.

Attraverso il nuovo Museo dedicato a Verzocchi, la piazza diventerà un nuovo polo attrattivo e turistico di Forlì, che gioverà anche al rilancio delle attività commerciali della zona.

A palazzo Albertini verrà realizzato un racconto a tutto tondo del Verzocchi uomo, committente, mecenate, imprenditore, pubblicitario e uomo di relazioni: oggetto del Museo non saranno infatti solo i 70 quadri da lui donati il primo maggio 1961 e quelli che, attraverso il concorso, andranno ad arricchire la collezione, ma anche la vita e la personalità di questo uomo che ha fatto a Forlì un dono speciale.

Il nuovo progetto scientifico non rinnega il lavoro svolto fino ad ora, anzi, lo fa evolvere e lo arricchisce di nuovi punti di vista: a Palazzo Romagnoli attualmente viene indagato prevalentemente il biennio 1949/1950 mentre a Palazzo Albertini il racconto di Verzocchi partirà dal 1923 e arriverà alla sua morte, avvenuta nel 1970.

Attualmente la modalità espositiva della Collezione a Palazzo Romagnoli non è efficace perché risulta antiquata: necessita un profondo rinnovamento ed una intensa rifunzionalizzazione tecnologica.

L’edificio era già stato precedentemente destinato a sala espositiva: con il progetto del MARS l’Albertini verrà riconvertito a museo vero e proprio, grazie a interventi ed impianti dedicati.

Il progetto museologico è fortemente all’avanguardia, pensato per far diventare questo museo interattivo e multimediale con sale immersive ed esperienze digitali in grado di raccontare quest’uomo straordinario in modo moderno con un’innovativa impostazione dal punto di vista museale.

L’ingresso di Palazzo Albertini verrà inoltre condiviso con l’Urban Center, uno spazio dedicato al racconto dei progetti pubblici alla città che potrà essere utilizzata anche come punto iniziale di mostre che partono da un’opera delle nostre collezioni civiche.

Lo spostamento della Collezione a Palazzo Albertini andrà inoltre a rispettare il volere di Verzocchi esponendo finalmente le opere in ordine alfabetico ed eliminando i raggruppamenti per ordine tematico, che l’imprenditore non voleva.

San Domenico e i Grandi Donatori

Anche il Complesso del San Domenico sarà oggetto di un’importante cambiamento grazie alla realizzazione del cosiddetto ‘Quarto stralcio’, che vedrà il rifacimento dell’edificio in chiusura del secondo chiostro.

Questo intervento permetterà un rilevante ampliamento degli spazi museali e una riorganizzazione per la loro fruizione e i servizi al pubblico.

Verranno inoltre realizzati gli spazi interrati per il nuovo Museo Archeologico, alcuni depositi aperti e laboratori del restauro, garantendo sempre l’utilizzo del cortile interno come arena.

I lavori, inoltre, daranno vita a una nuova ala del Museo dedicata ai Grandi Donatori del Novecento che riunirà le collezioni Morandi (donazione Righini), Wildt (donazione Paulucci di Calboli) e Pedriali.

Così come hanno già fatto alcune città in Lombardia e Toscana, anche Forlì esplorerà il mondo delle donazioni d’arte, garantendo un allestimento ad hoc che racconterà la storia di queste importanti famiglie con busti e didascalie.

Contestualmente è stata anche messa in piedi quella che può essere considerata la più grande azione di monitoraggio mai vista in città, con schede e piani di manutenzione conservativa dedicati per ogni opera presente all’interno del Museo.

Anche il Santarelli verrà sarà coinvolto in questo processo di riqualificazione dei contenitori culturali: i suoi spazi avranno molteplici usi, tra archivio della Biblioteca Saffi, sede della Biblioteca Universitaria e dei Laboratori Aperti per l’innovazione tecnologica.

A questo progetto stiamo destinando risorse notevoli perchè crediamo che investire nella cultura significhi investire nel futuro di una città e di chi la vive, creando opportunità di crescita, confronto e scambio; e il MARS sarà proprio questo.

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